martedì 8 gennaio 2013

Noi stessi...un'utopia?


Tra qualche giorno la mia vita cambierà..sono in partenza e seppure felice sono piena di dubbi.
Ho fatto bene a mollare tutto? Ho fatto bene a partire?
Le risposte sono sicuramente positive ma poi scatta qualcosa nella mia mente e mi rendo conto che il più grande nemico di me stessa è la mia mente, sempre pronta a distorcere le cose, analizzarle, pensare al negativo per darmi quel senso di ansia difficile da far andare via.
Allora mi chiedo…ma noi chi siamo? Perché abbiamo sempre paura di tutto? Perché non ci rendiamo conto della nostra fortuna, della nostra vita con tutti i suoi alti e bassi quando davvero ci sono persone che stanno cosi male da non poter nemmeno pensare?
Noi siamo il risultato di una società che ha impostato la paura per il controllo dei suoi abitanti, perché se si ha paura non si desidera, non si pensa e non si agisce.
Io ho avuto paura tante volte il più delle quali erano paure che avevo creato io, ombre che mi aspettavo di vedere da un momento all’altro e che non mi permettevano di gioire di quello che stavo facendo o avrei fatto. Peggio ancora a ripensare a tutte le cose che non ho fatto per paura di…di che? Di far arrabbiare i miei genitori? Di essere scoperta? Di farmi male?
Queste cose succederanno sempre, non dipendono unicamente da noi ma dal destino che leva e mette senza darci una spiegazione logica.
L’anno scorso un ragazzo allegro, pazzerello, irriverente ha deciso di intraprendere una nuova avventura e ci ha lasciati …per me decidere di abbandonare la vita era qualcosa che si leggeva sul giornale, si vedeva nel film e veniva fatto da persone disperate, malate, povere…e lui non lo era..o forse si?
Cosa aveva dentro di cosi forte, profondo e terribilmente nascosto che non è riuscito più a vivere?
Credo che lui amasse la vita tantissimo e forse l’amava cosi tanto da non poterla più accettare come era…mille domande, perché? Perché non ha parlato? Perché non ha chiesto aiuto?
A nessuna di queste avremo una risposta ma la sua scelta ha lasciato tanta tristezza in me non solo perché ora non posso vedere più quel suo sorriso da impunito ma perché mi fa capire come siamo cosi stretti dalle nostre paure, dal non potere essere chi vogliamo, che alla fine veniamo assorbiti da un buco nero da cui non si riesce più ad uscire.
Essere se stessi fa male, fa male a noi perché cominciamo a sentire l’aria che manca, ma fa male anche agli altri che non ci riconoscono più perché non siamo chi dovremmo essere, siamo diversi a volte cattivi, facciamo domande che spaventano e agiamo…
Le mie scelte non sempre sono state davvero mie e in quel momento senti che ti stai appassendo sempre un pochino di più..certo, si può sempre dire no ma…non sempre si può dire no.
Veniamo messi al mondo con delle aspettative che non sempre riusciamo o vogliamo sostenere, perché non abbiamo scelto noi di nascere ma vorremmo scegliere noi come vivere e come morire.
La mia scelta di mollare tutto e di partire per un viaggio che si aprirà nel tempo porterà tante cose, belle e brutte…mi sono dimessa dal lavoro, quando in Italia la gente muore di fame, quando c’è la crisi, quando stiamo morendo tutti di fronte allo schifo che sta succedendo…e io ho invece ho fatto un passo indietro e mi sono discostata e ho deciso che non andava più bene cosi, che dovevo fare qualcosa per me e dire basta.
Essere se stessi fa male anche le persone che ti amano davvero, alcune ti sostengono perché amare vuol dire lasciare liberi , altre ti criticano spietatamente e riflettono in te tutte le loro ansie e sogni non realizzati, ed invece di essere contenti perché tu ci stai provando senza se e senza ma, lasciando tutto, provandoci con tutta te stessa, sono lì ad affondare nei tuoi lati più deboli.
Agire non vuol dire non avere più paura ma solo provare ad affrontarla e vedere chi vince in questo combattimento interno tra il cuore e la testa, tra il corpo e l’anima.
Vuol dire sciogliere quel cordone ombelicale che ci trattiene, come se dall’ombelico facessimo uscire tutta la nostra potenza, il nostro colore, noi e solo noi.
Allora mi chiedo…perché essere noi stessi è cosi difficile?