domenica 10 giugno 2018


Ieri sono stata al  Gay Pride, e mentre tornavo a casa ero carica di energia, emozionata per la giornata e dagli interventi finali molto belli e purtroppo molto veri.
Ma ero felice, felice di essere andata, felice di aver visto tantissime persone presenti e poi...il nulla...la copertura giornalistica è stata minima, che già di per se è vergognoso ma poi ho sentito questa frase al telegiornale " il Gay Pride è la manifestazione per i diritti degli omosessuali".

Questa affermazione è falsa e anche molto ma molto riduttiva di quello che realmente è il Gay Pride e di cosa voglia essere. Il Gay Pride è la manifestazione per il diritto ad essere se stessi, non importa che tu sia etero, gay, bisex, trisex, trans, trans gender, devi essere libero di amare chi vuoi,vivere come vuoi senza che nessuno si permetta di giudicare.

E' la manifestazione per mostrare di essere orgogliosi di essere e di esistere in un momento in cui chi ci dovrebbe governare e supportare sta lanciando messaggi di odio, messaggi molto pericolosi, messaggi ipocriti e vergognosi.


Il Gay Pride riguarda tutti noi, riguarda chi ama in maniera differente dalla “normalità”, riguarda chi un figlio non lo vuole ma si sente comunque una famiglia, riguarda chi il figlio lo vuole ma non può tenerlo, riguarda chi ama la vita ma decide di suicidarsi piuttosto che affrontare l’onta di essere diverso.

Il Gay Pride riguarda tutti noi nessuno escluso.

Riguarda anche te mio caro etero perché quando i diritti di una persona vengono calpestati anche i tuoi lo sono, perché forse non a te ma a qualcuno di vicino capiterà di essere "diverso" e tu non avrai fatto nulla per proteggerlo.

Io c’ero al Gay Pride e quello che ho visto non erano “checche isteriche che ballano” (cit) ma persone che come me, come il ragazzo con i tacchi a spillo, la mamma con il bimbo, la signora con il marito, la ragazza tatuata, il ragazzo con il frustino erano li per dire “basta”.

Basta a chi vuole decidere della nostra vita, decidendo cosa è l’amore e probabilmente non lo ha neanche mai provato, a chi si permette di dire che le persone “diverse” non esistono, che la normalità è quella che conta.

La normalità è essere diversi, noi siamo diversi di natura, siamo alti e bassi, magri e grassi, biondi e mori, abbiamo voci diverse, abbiamo gusti diversi, abbiamo vite diverse, e amiamo in maniera diversa.

Basta a chi non sa cosa vuol dire dover ammettere a se stesso di essere “diverso”, a chi ogni giorno deve fare una battaglia con se stessa/o per accettarsi e poi farsi accettare dalle persone più vicine e che si amano di più che a volte sono quelle che reagiscono nella maniera più brutta.

C’era una ragazza con uno sguardo molto triste e un cartello “essere trans vuol dire combattere contro tutti e contro se stessi”. Ecco.

E noi, la società, la scuola, la famiglia dovremmo abbracciarla e non ridicolizzarla.

Io ero li per dire che non la famiglia non è un papà una mamma e un figlio ma la famiglia è amore e l’amore non ha forma né dimensioni.

Senza figli la famiglia esiste lo stesso, con due papà o due mamme la famiglia esiste lo stesso, con un papà o con una mamma la famiglia esiste lo stesso, la famiglia è l’insieme di chi ha deciso di stare insieme e non l’equazione pene + vagina.

Noi esistiamo.

Io voglio vivere in un mondo dove mio figlio, mia figlia, mia sorella, mio fratello, mia cugina, mio cugino,mio nipote, mia nipote, la mia amica, il mio amico saranno liberi di amare chi vogliono, di vivere come vogliono senza nessuno che si permetta di giudicare e decidere come vivere.

E se lo si fa ballando, sorridendo, ridendo senza fare male a nessuno meglio ancora visto il momento di tristezza e grigiume atomico che stiamo passando.

Il Gay Pride è questo e molto altro e noi dovremmo ringraziare chi da anni combatte per la sua e la nostra libertà e felicità. 
Il Gay Pride è orgoglio e tutti noi dovremmo esserne parte.

E ricordiamoci sempre...
- FASCI + FROCI!